sabato 11 ottobre 2008

giovedì 2 ottobre 2008

La Fotografia

[senza titolo]

Simbiosi

Potenza

"Una fotografia, a mio parere, deve avere uno scopo e un significato. Lo scopo: la fotografia è un mezzo di comunicazione. Si fotografa perchè le immagini siano viste da altre persone. Ogni fotografia è un messaggio del fotografo a chi la guarda. Scopo di tale messaggio è di dire, in forma visiva, qualcosa che il fotografo sente di dover comunicare agli altri. [...] Il significato: ogni messaggio ha un contenuto. Il contenuto di una fotografia può essere educativo, informativo, satirico, divertente. Anche una fotografia fatta soltanto per scopi di archivio ha un significato: lascia una traccia o un documento a cui riferirsi in futuro. La maggior parte delle fotografie dei dilettanti sono proprio fotografie di questo genere: ogni fotografia di bambini o di fidanzate, di un compleanno o di un picnic è un "documento" a cui qualcuno si riferirà in avvenire. Confrontate queste fotografie, che molti dilettanti seri disprezzano, con quelle che fanno mostra di sè nelle esposizioni fotografiche: le prime significano qualcosa almeno per chi le ha fatte e per la sua famiglia; le fotografie "da esposizione" spesso non significano nulla per nessuno.
Ogni fotografia che abbia un significato parte da un'idea. Quanto più l'idea è originale, tanto più la fotografia può dire qualcosa di nuovo a chi la guarda. [...] Una fotografia che abbia origine da un'idea banale non può essere che banale. [...] Il primo passo sulla strada del lavoro originale si compie quando ci si rende conto che un apparecchio fotografico è solo uno strumento per fare fotografie. Dimenticate il suo aspetto esterno, i suoi meccanismi di precisione, le sue cromature, il suo obiettivo scintillante; e consideratelo alla stregua - tanto per fare un esempio - di una macchina per scrivere. La macchina fotografica è per il fotografo quello che la macchina per scrivere è per il romanziere: uno strumento per esprimere delle idee. A nessuno importa di conoscere la marca della macchina per scrivere di un romanziere. Nello stesso modo, perchè si dovrebbe pretendere di sapere quale apparecchio è usato da un fotografo? L'unica cosa che conta è se il suo lavoro è buono o cattivo, interessante o scialbo."

Andreas Feininger, il libro della fotografia (1954)

Nonostante siano passati 54 anni, questi concetti restano validi. Anzi, oggi più che mai, data l'estrema diffusione del digitale, che permette ormai in automatico di produrre foto "tecnicamente perfette", è possibile trascurare tutti quegli accorgimenti tecnici noiosi e fastidiosi dovuti ai rullini per concentrarsi totalmente sul soggetto. E proprio per questo a volte secondo me si tende a perdere di vista lo scopo della fotografia, si perde il gusto anche della sfida forse. La necessità aguzza l'ingegno no? Ora che non c'è più la necessità...
Aggiungo una mia considerazione personale. Non sempre la fotografia deve dare un messaggio, oppure si può allargare il concetto di messaggio: quando cioè (e parlo per molte, se non tutte, delle mie foto) esse non comunicano nulla se non la bellezza del soggetto. Il messaggio è la bellezza, la sua contemplazione. Cercare di comunicare a chi guarda: ammira la bellezza. E' inutile cercare messaggi etico-morali in questo, non ce ne sono.