lunedì 26 gennaio 2009

La meglio gioventù cristiana 2 - versione ridotta



Per chi non avesse voglia di leggere tutti i commenti (li ho riportati integralmente perchè poi non mi si accusi di faziosità) riporto qui le frasi più significative (l'ordine dei post non è necessariamente quello di apparizione). Checco deve essere palesemente l'intellettuale del gruppo, e deve anche aver studiato molto bene il Vangelo (Matteo, V, 44)...

Tento di “rispettare” la convinzione di coloro che non credono [...] e di pubblicizzare la loro incredulità sugli autobus per farsi una sorta di pubblicità… ma poi che non mi si venga a contestare quanti minuti di programmazione dedicano i TG alle parole del Papa!!

Da notare come "si sforzano" di essere democratici ma proprio non ci riescano, è più forte di loro...

Checco: Mamma mia che palle! Sempre a ripetere le stesse cose, che macchiette che siete… patetici!
Marina Dionisi: Hai ragione Checco, la lezioncina l’hanno imparata a memoria, non sanno dire altro… bah!


Saranno sempre le stesse cose forse perchè sono PROBLEMI ancora irrisolti!

Checco: Anche la mia risposta era passionale ed esagerata ma non fuori luogo, si parla di una cosa e oplà per magia vengono giocate i famosi assi nella manica (quelli tirati fuori per mettere in imbarazzo un cattolico) predi pedofili, otto per mille, ior, inquisizione e gay.. e allora mi scoccio anche perchè sarei anche disposto a rispondere a questi argomenti in sedi appropriate e non sempre in risposta alla solita manfrina.

"Gne gne gne, mi hai rotto il giocattolo e non gioco più con te", sembrano i bambini dell'asilo...

E’ davvero una cosa scandalosa…ma che ci vuoi fare, già una associazione che al posto di promuovere valori o qualcosa di positivo promuove e incita all’odio nei confronti dei cristiani… e si vanta dal suo sito di vendere libri di autori atei che non portano neanche argomentazioni filosofiche a sostegno delle loro tesi, ma si limitano a dare dei cretini ai cristiani

1) non sai di cosa parli e lanci accuse a vanvera, nessun ateo incita all'odio verso i cristiani, spesso sono i credenti che incitano all'odio verso gli atei o gli altri credenti, e 2) se non leggi i libri non puoi giudicare! Si vede che parli solo per sentito dire... 3) se poi guardiamo chi incita all'odio chi...

Se posso dare un consiglio, confrontarsi con gli Anarchici é sempre inutile, sono la feccia dell’umanità, gente senza morale, né etica, né Onore, che va solo lasciata perdere, si rischiano pesanti arrabbiature e grane a non finire, lo dico per esperienza purtroppo.

Non si può dialogare con chi offende ciò che a noi è più caro…..ovvero la nostra Madre Celeste…

Checco: Questi
mafiosi dell’uaar dovrebbero solo vergognarsi, chi pensa alle sciocchezze non crede come stai dimostrando tu.

Francalacci….. ecco l’esempio classico di un aborto riuscito bene. Che pena!!!

Unione degli Atei e degli Agnostici
Ritardati…. ecco quello che siete…

Che
dementi, come si fa ad avere un dialogo civile con chi non si comporta civilmente, io rispetto il fatto che qualcuno diventi ateo, ma che si permette anche di insultare il credo altrui…

Oh, invece voi non insultate mai eh?

Checco
: Chi chiama oscurantismo clericale la Chiesa fa parte di un
associazione a delinquere che vorrebbe i cattolici tutti morti o zittiti perché dicono la loro sui vari temi. Dite la vostra senza castronerie da fanatici (altro che cattolici fideisti)...

Checco
: Esatto, basta con questa fanghiglia umana!


Questa è gente che è pronta a ributtare i cristiani in pasto a leoni.
Tornassero nella giungla a cercare i loro antenati primati.

Checco
: Meglio vatikalia che merdalia uaar!


[Risposta mia, nel loro blog: Bravo Checco, mi dimostri (se mai ce ne fosse stato bisogno) quanto i credenti siano tolleranti, aperti al dialogo e pacati, nonchè dotati di perfetto àplomb stile Oxford. Grazie.]

Checco
:Meglio stile nostro che cosa vostra (anzi cosa nostra) uaar, cioè mafiosi.


Marina Dionisi (amministratrice del sito): La democrazia si presta a tanti raggiri “legali”. W la monarchia!

Brava, vattene nello Yemen allora, là sono tutti molto religiosi... Ops, è il dio sbagliato!

Checco: Se c’è la libertà di espressione l’ha anche Pietro. Potete farvi la striscia dell’uaar come a Gaza così vivete felici e contenti, la bella ateonia.

Una cattiva notizia: questa pagliacciata sui bus fa veramente schifo.


eccetera, eccetera...

Che dire...viva la religione!

venerdì 16 gennaio 2009

Siamo in Vaticalia

Oggi l'azienda che si occupa della pubblicità sugli autobus genovesi ha negato l'autorizzazione all'UAAR per la propria campagna. Il manifesto che si voleva mettere sui mezzi pubblici è quello dell'immagine sopra.
Ormai sono chiare 2 cose:
  1. L'Italia è un paese a sovranità limitata (dal Vaticano)
  2. I credenti sono particolarmente suscettibili e intolleranti, nonchè hanno scarso senso dell'umorismo
Più che la Costituzione, che dovrebbe sancire la libertà di pensiero, vige la linea politica della Chiesa Cattolica, che della libertà di pensiero ha sempre diffidato, e si capisce perché.
La politica avalla ogni starnuto che viene da piazza San Pietro non perché ci credano (sono tantissimi i divorziati e risposati) ma perchè sanno che il popolo bue ignorante e distratto è più facile da comandare e infinocchiare.
Non siamo atei, siamo bright! Non è a noi che manca qualcosa, siete voi che avete qualcosa in più di inutile (cioè dio).
Che nervoso!

martedì 25 novembre 2008

sabato 11 ottobre 2008

giovedì 2 ottobre 2008

La Fotografia

[senza titolo]

Simbiosi

Potenza

"Una fotografia, a mio parere, deve avere uno scopo e un significato. Lo scopo: la fotografia è un mezzo di comunicazione. Si fotografa perchè le immagini siano viste da altre persone. Ogni fotografia è un messaggio del fotografo a chi la guarda. Scopo di tale messaggio è di dire, in forma visiva, qualcosa che il fotografo sente di dover comunicare agli altri. [...] Il significato: ogni messaggio ha un contenuto. Il contenuto di una fotografia può essere educativo, informativo, satirico, divertente. Anche una fotografia fatta soltanto per scopi di archivio ha un significato: lascia una traccia o un documento a cui riferirsi in futuro. La maggior parte delle fotografie dei dilettanti sono proprio fotografie di questo genere: ogni fotografia di bambini o di fidanzate, di un compleanno o di un picnic è un "documento" a cui qualcuno si riferirà in avvenire. Confrontate queste fotografie, che molti dilettanti seri disprezzano, con quelle che fanno mostra di sè nelle esposizioni fotografiche: le prime significano qualcosa almeno per chi le ha fatte e per la sua famiglia; le fotografie "da esposizione" spesso non significano nulla per nessuno.
Ogni fotografia che abbia un significato parte da un'idea. Quanto più l'idea è originale, tanto più la fotografia può dire qualcosa di nuovo a chi la guarda. [...] Una fotografia che abbia origine da un'idea banale non può essere che banale. [...] Il primo passo sulla strada del lavoro originale si compie quando ci si rende conto che un apparecchio fotografico è solo uno strumento per fare fotografie. Dimenticate il suo aspetto esterno, i suoi meccanismi di precisione, le sue cromature, il suo obiettivo scintillante; e consideratelo alla stregua - tanto per fare un esempio - di una macchina per scrivere. La macchina fotografica è per il fotografo quello che la macchina per scrivere è per il romanziere: uno strumento per esprimere delle idee. A nessuno importa di conoscere la marca della macchina per scrivere di un romanziere. Nello stesso modo, perchè si dovrebbe pretendere di sapere quale apparecchio è usato da un fotografo? L'unica cosa che conta è se il suo lavoro è buono o cattivo, interessante o scialbo."

Andreas Feininger, il libro della fotografia (1954)

Nonostante siano passati 54 anni, questi concetti restano validi. Anzi, oggi più che mai, data l'estrema diffusione del digitale, che permette ormai in automatico di produrre foto "tecnicamente perfette", è possibile trascurare tutti quegli accorgimenti tecnici noiosi e fastidiosi dovuti ai rullini per concentrarsi totalmente sul soggetto. E proprio per questo a volte secondo me si tende a perdere di vista lo scopo della fotografia, si perde il gusto anche della sfida forse. La necessità aguzza l'ingegno no? Ora che non c'è più la necessità...
Aggiungo una mia considerazione personale. Non sempre la fotografia deve dare un messaggio, oppure si può allargare il concetto di messaggio: quando cioè (e parlo per molte, se non tutte, delle mie foto) esse non comunicano nulla se non la bellezza del soggetto. Il messaggio è la bellezza, la sua contemplazione. Cercare di comunicare a chi guarda: ammira la bellezza. E' inutile cercare messaggi etico-morali in questo, non ce ne sono.