giovedì 27 marzo 2008

Elezioni

DIRITTO AL NON VOTO

Pochi lo sanno, ma la legge prevede la possibilità di rifiutarsi di votare e metterlo a verbale.
Quando si va al seggio e dopo che le schede sono vidimate si dichiara che ci si rifiuta di votare e si vuole che sia messo a verbale.
Le schede di rifiuto sono CONTATE e sono VALIDE, contrariamente alle schede nulle o bianche o all'astensione dal voto.

Nel caso le schede di rifiuto arrivassero a un numero molto elevato (cosa mai successa nelle elezioni italiane) ci sarebbe qualche problema nell'assegnare i seggi vuoti e i giornali sarebbero obbligati a parlarne.

L'astensionismo passivo non fa percentuale di media votanti e riguardo alle elezioni legislative il nostro sistema di attribuzione non prevede nessun quorum di partecipazione. Quindi, se per assurdo nella consultazione elettorale votassero tre persone, ciò che uscirebbe dalle urne sarebbe considerata valida espressione della volontà popolare e si procederebbe quindi all'attribuzione dei seggi in base allo scrutinio di tre schede.
Altresì le schede bianche e nulle, fanno sì percentuale votante, ma sono ripartite, dopo la verifica in sede di collegio di garanzia che ne attesti le caratteristiche di bianche o nulle, in un unico cumulo da ripartire nel cosiddetto premio di maggioranza...

Esiste, però un METODO DI ASTENSIONE, che garantisce di essere percentuale votante (quindi non delegante) ma consente di non far attribuire il proprio non-voto al partito di maggioranza. E', infatti, facoltà dell'elettore recarsi al seggio e una volta fatto vidimare il certificato elettorale, AVVALERSI DEL DIRITTO DI RIFIUTARE LA SCHEDA, assicurandosi di far mettere a verbale tale opzione; è possibile inoltre ALLEGARE IN CALCE AL VERBALE, UNA BREVE DICHIARAZIONE IN CUI, SE VUOLE, L'ELETTORE HA IL DIRITTO DI ESPRIMERE LE MOTIVAZIONI DEL SUO RIFIUTO (p. es. "nessuno degli schieramenti qui riportati mi rappresenta").

Esiste una legge, D.P.R. 30 marzo 1957, n.361 - Art.104, che recita:
"Il segretario dell' Ufficio elettorale che rifiuta di inserire nel processo verbale o di allegarvi proteste o reclami di elettori è punito con la reclusione da sei mesi a tre anni e con la multa sino a lire 4.000.000."

Ormai non c'è più differenza fra destra e sinistra in italia, non si salva nessuno.

I 24 CONDANNATI DEFINITIVI IN PARLAMENTO (Aggiornato a Ottobre 2007)

1. Berruti Massimo Maria (FI): favoreggiamento.
2. Biondi Alfredo (FI): evasione fiscale (reato poi depenalizzato).
3. Bonsignore Vito (Udc): corruzione.
4. Borghezio Mario (Lega Nord): incendio aggravato.
5. Bossi Umberto (Lega Nord): finanziamento illecito e istigazione a delinquere.
6. Cantoni Giampiero (FI): corruzione e bancarotta.
7. Carra Enzo (Margherita): falsa testimonianza.
8. Cirino Pomicino Paolo (Dc): corruzione e finanziamento illecito.
9. De Angelis Marcello (An): banda armata e associazione sovversiva.
10. D’Elia Sergio (Rosa nel pugno): banda armata e concorso in omicidio.
11. Dell’Utri Marcello (FI): false fatture, falso in bilancio e frode fiscale.
12. Del Pennino Antonio (FI): finanziamento illecito.
13. De Michelis Gianni (Psi): corruzione e finanziamento illecito.
14. Farina Daniele (Prc): fabbricazione, detenzione e porto abusivo di ordigni esplosivi, resistenza a pubblico ufficiale, lesioni personali gravi e inosservanza degli ordini dell’autorità.
15. Jannuzzi Lino (FI): diffamazione aggravata.
16. La Malfa Giorgio (FI): finanziamento illecito.
17. Maroni Roberto (Lega Nord): resistenza a pubblico ufficiale.
18. Mauro Giovanni (FI): diffamazione aggravata.
19. Nania Domenico (An): lesioni volontarie personali.
20. Patriciello Aldo (Udc): finanziamento illecito.
21. Previti Cesare (FI): corruzione giudiziaria.
22. Sterpa Egidio (FI): finanziamento illecito.
23. Tomassini Antonio (FI): falso in atto pubblico.
24. Visco Vincenzo (Ds): abuso edilizio.
25. Vito Alfredo (FI): corruzione

...e in più: 10 prescritti, 8 condannati in primo grado, 17 imputati in primo grado, 19 indagati, 1 imputato in udienza preliminare, 1 prosciolto per immunità parlamentare, 1 colpevole assolto per legge.
La classifica dei reati preferiti dai nostri dipendenti in Parlamento: 18 casi di corruzione; 16 di finanziamento illecito; 10 di truffa; 9 di abuso d’ufficio e di falso; 8 di associazione mafiosa; 7 di bancarotta fraudolenta e turbativa d’asta; 6 di associazione per delinquere, resistenza a pubblico ufficiale e falso in bilancio; 5 di attentato alla Costituzione, attentato all’unità dello Stato e formazione di struttura paramilitare fuorilegge; 4 di favoreggiamento, concussione e frode fiscale; 3 di diffamazione, abuso edilizio e lesioni personali; 2 di banda armata, corruzione giudiziaria, peculato, estorsione, rivelazione di segreti; 1 di omicidio, associazione sovversiva, istigazione a delinquere, favoreggiamento mafioso, aggiotaggio, percosse, violenza a corpo politico, incendio aggravato, calunnia, falsa testimonianza, voto di scambio, appropriazione indebita, violazione della privacy, oltraggio, fabbricazione di esplosivi, violazione diritti d’autore, frode in pubblico concorso e adulterazione di vini.

AGGIORNAMENTO IMPORTANTE: (TRATTO DA http://ilcomizietto.wordpress.com/)
[...] lo sforzo di questa iniziativa, cioè rifiutare la scheda nel seggio, è assolutamente inutile. Le schede bianche e nulle non vanno alla maggioranza e di queste proteste e dei voti non validi i politici non se ne fanno nulla. I seggi vengono assegnati secondo i voti validi e quindi chi non vota o annulla la scheda esprime già il suo dissenso e la cosa, ne sono certo, non turberà la coscienza dei maggiori protagonisti di queste elezioni. Loro il posto sicuro lo avranno lo stesso; hanno fatto le liste blindate apposta.

Ho trovato queste “Istruzioni per le operazioni degli uffici elettorali di sezione”. Non provengono dal sito del Ministero dell’Interno e sono relative alle politiche 2006, ma non credo che siano intervenuti cambiamenti di rilievo sul tema e la pubblicazione pare attendibile (ho fatto il presidente di seggio per anni e a naso il documento mi sembra originale). Vediamo cosa potrebbe succedere se si seguisse lo spirito di questa protesta.

Diciamo subito che questo tipo di protesta non è stata contemplate esplicitamente dal legislatore(v. pp 54-62) e quindi bisogna accendere il cervello e farlo funzionare.

Caso 1) L’elettore va al seggio prende la scheda, non fa nulla e fa scrivere a verbale che le liste non lo rappresentano. Che fa il Presidente di seggio? Fa scrivere nel verbale la dichiarazione dell’elettore e rimette la scheda fra quelle utilizzabili. L’elettore non ha votato poiché l’elettore non ha fatto nulla sulla scheda (non l’ha segnata e non la richiusa come a votare scheda bianca). E’ semplicemente venuto al seggio a protestare.

Caso 2)
L’elettore va al seggio e vota in modo non conforme (fuori dalla cabina) e fa verbalizzare la sua protesta. L’elettore ha votato, la sua scheda è nulla (pag. 61).

Caso 3) L’elettore va al seggio e straccia la scheda in modo intenzionale e fa verbalizzare la sua protesta. L’elettore ha votato, la sua scheda viene messa fra quelle deteriorate (p. 61).

State attenti a non disturbare troppo il Presidente di seggio. Siate gentili e rispettosi. Se pensa che siate lì solo per fare disordine, potrebbero succedervi cose spiacevoli: ci sono sanzioni penali per chi disturba le operazioni di voto (p.107).

Come abbiamo visto le schede nulle e deteriorate non serviranno a nulla per la ripartizione dei seggi, e chi non ha votato lascerà ad altri la scelta.

La mia personalissima opinione è che, se volete protestare, la scheda nulla è l’espressione più appropriata: esercitate il vostro diritto/dovere che tanto sudore è costato ai nostri Antenati e fate chiaramente capire che le liste non vi rappresentano. La scheda bianca, oltre ad essere passibile di utilizzi impropri, manifesta indecisione e non dissenso.

[...] mi è venuto in mente come potrebbe esser nata questa bufala: I referendum: se si vota per più referendum contemporaneamente, rifiutare una scheda ha senso ed è possibile farlo. Votare scheda nulla o bianca aiuta a rendere valido il referendum (la consultazione referendaria ha bisogno, per essere valida, del 50%+1 dei votanti), ma lascia la scelta del risultato alla maggioranza.

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